
Parodontite, piorrea e malattia parodontale sono sinonimi che indicano la medesima condizione…

Il concetto di malattia parodontale è basato essenzialmente su due componenti, da una parte…

Come non ammalarsi di piorrea in un ambiente come il nostro dove la scelta di prodotti alimentari è infinita, la qualità nutrizionale pessima, l’igiene domiciliare scadente e quella professionale erratica-ondulante?
Un mondo, il nostro, disegnato per farci mangiare ad ogni pié sospinto complicandoci, così facendo, ogni approccio igienico.
Troppe sono le occasioni, troppe le tentazioni alimentari con risultati pessimi in termini di salute gengivale. E non vi è, non vi è stata, un’evoluzione naturale, una selezione con un adattamento genetico che ci abbia permesso di resistere a questi fenomeni infiammatori gengivali: mi riferisco alla gengivite e alla parodontite (o piorrea), in quanto troppo rapidi ed improvvisi sono stati i cambiamenti alimentari.
Il 72% delle calorie ingerite provengono da cibi inesistenti ai tempi dei nostri progenitori, cibi lavorati, processati, confezionati, prodotti non più cibi naturali, e l’abbinamento di tutto questo con la non osservanza delle linee guida igieniche orali è diventato fatale per le nostre gengive e per la nostra dentatura.
La nostra salute orale va ripresa in mano scegliendo con cura la nostra alimentazione così come va ricercato un aiuto professionale, una persona che sia attenta e preparata. Attenta per poter cogliere i primi indizi della malattia parodontale e preparata per fornirci quei corretti consigli igienici associati ad un’attenta terapia professionale.
E purtroppo questi due aspetti non sempre si incontrano, specie nell’ambulatorio comodo perché sotto casa, risultandone una terapia incompleta nelle istruzioni igieniche e nella stessa terapia, con un danno inizialmente invisibile ma che si mostrerà nel tempo.
Spesso, troppo spesso, specie sulle istruzioni igieniche si genera una confusione con consigli e pareri discordanti che variano da studio a studio, da igienista ad igienista, nonostante anni di ricerca scientifica abbiano contribuito a rendere questa materia chiara, standardizzata e facilmente comprensibile.
Nessuno oggi ha più il coraggio di affermare che il tartaro sia capace stabilizzare i denti, che la placca sia una invenzione di chi vuole auto crearsi lavoro ma molto più sottilmente si tende ad ignorare quei presidi igienici fondamentali quali il liquido rivelatore di placca o il Tip (stimolatore interdentale). Si tende poi a rivedere il paziente ogni sei mesi e non ogni tre come la scienza odontoiatrica ci indica e, sotto sotto, a ritenere l’igiene professionale non così importante e fondamentale come altre terapie odontoiatriche.
Insomma, se a mancanze tecnico scientifiche si aggiungono poi atteggiamenti permissivi, ecco allora spiegato come la malattia parodontale sia fra le patologie più diffuse nella popolazione italiana ed europea.
Un’altra riprova la troviamo nella mancanza di specifici accessori igienici nelle farmacie e nei supermarket peraltro privi di informazioni: avete mai trovato una pubblicità su di un rivelatore di placca liquido o su di un ormai introvabile stimolatore interdentale-gengivale singolo in gomma?
No, non ci sono più perché l’industria ha fatto dei semplici calcoli… non ne viene più consigliato l’uso quindi non lo vendo e allora perché continuare a produrlo?
E così, piano piano, scompaiono presidi igenici fondamentali, quelli che possono fare la differenza fra salute e malattia, specie in questo mondo dove la serie di prodotti alimentari è infinita, la loro qualità nutrizionale pessima ed il loro impatto sul nostro corpo e sulla nostra bocca determinante.
Quali sono le soluzioni? Ripetiamo che a fronte di una alimentazione obesogenica creata per renderci più grassi e meno sani e ad una conseguente placca dentale ricca di batteri patogeni e considerato che tutti noi non siamo ancora calibrati geneticamente a queste condizioni ambientali, le uniche soluzioni da adottare stanno in una dieta sana associata ad un’igiene scrupolosa basata su protocolli scientifici validati nel tempo.
Solo a queste condizioni riusciremo a salvare la nostra dentatura oggi, e a preservarla sana nel tempo.
Bibliografia
– L.Checchi, M. Franchi
Igiene orale e terapia igienica
Edizioni Martina, Bologna, 1998
– Filippo Ongaro
Il metodo Ongaro
Sperling- Kupfer, 2019
– Checchi V., Grande F., Di Simone S., Tissino B., Ongaro F., Checchi L.
Rapporti tra curcuma e parodontite: analisi della letteratura
Dental Cadmos, 2018, Volume 86, (7), 571-579
– Ongaro F., Checchi V., Rossi R., Tissino B., Checchi L.
Rapporti tra omega – 3 e parodontite: revisione della letteratura.
Dental Cadmos, 2017, Volume 85, (3), 126-134
– V. Checchi, C. Montagno Cappuccinello, M. Montevecchi, L. Checchi
Revisione della letteratura sull’utilizzo del rivelatore di placca nelle procedure di igiene orale
Dental Cadmos, 2016; 84 (6), 342-350
– Gatto M.R., Montevecchi M., Paolucci M., Landini M.P., Checchi L.,
Prevalence of six periodontal pathogens in subgingival samples of Italian patients with chronic periodontitis
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Parodontite, piorrea e malattia parodontale sono sinonimi che indicano la medesima condizione…
Il concetto di malattia parodontale è basato essenzialmente su due componenti, da una parte…