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Igiene orale: cosa utilizzare

Sono sempre più numerosi i pazienti che vogliono saperne di più sui presidi igenici consigliati ed è quindi importante che l’igienista-odontoiatra sia attento e meticoloso nel fornire istruzioni chiare e semplici.
Questo bigliettino di una mia paziente sintetizza le incertezze di coloro che vogliono praticare un’igiene corretta ma hanno numerosi dubbi.

Come usare lo spazzolino?

Lo spazzolino va posto a 90° sui denti anteriori, poi piegato a 45° verso la gengiva, impegnando alcune fibre fra un dente l’altro.
A questo punto la sola testa dello spazzolino si muoverà con movimenti orizzontali – rotatori facendo attenzione a che le fibre non si muovano mai dall’area iniziale.
Questa combinazione di movimenti effettuati su di un solo dente scompaginerà la placca batterica precedentemente visualizzata dalla tecnica colorimetrica.

Quale spazzolino scegliere? Con setole dure, morbide o di media durezza?

Premesso che tutte le setole che ho esaminato nelle mie ricerche non presentavano punte arrotondate se non parzialmente, conviene passare lo spazzolino nuovo più di una volta su di una superficie ruvida sì da uniformare le setole presenti, smussandone le punte aguzze. Successivamente lo spazzolino va lavato e quindi utilizzato.
Pressione e quantità di spazzolamento sono invece parametri individuali che devono essere personalizzati tramite la tecnica colorimetrica che, colorando la placca presente sui denti in rosso e/o in blu, ci permette nel tempo e con la pressione desiderata di rimuovere la placca stessa. L’eliminazione del colore coincide con la fine dell’igiene domiciliare.

Tip o stimolatore interdentale: come utilizzarlo

Questo strumento sconosciuto alla maggioranza della popolazione italiana ha enormi pregi poichè non reca danno né al dente né alla gengiva e costituisce un valido scompaginatore di placca nelle recessioni gengivali, dove lo spazzolino crea disagio o addirittura dolore, non aggravandole.
La sua indicazione principe resta comunque nel solco linguale dei premolari e molari inferiori dove è l’unico strumento che riesca a rimuovere la placca batterica.
Ultima indicazione è il suo utilizzo nei pazienti affetti da malattia parodontale al fine di schiacciare la gengiva sull’osso e permettere l’utilizzo dello spazzolino interprossimale (scovolino). Può inoltre essere utilizzato per spargere l’antisettico in gel consigliato nelle zone del solco e negli spazi interdentali sia nei pazienti affetti da gengivite che da parodontite.

Filo interdentale

Questo presidio igienico risulta essere estremamente utile nelle bocche sane non affette da malattia parodontale.
Per utilizzarlo correttamente occorre tagliarne un segmento di lunghezza adeguata, passarlo fra un dente l’altro, curvarlo a forma di C abbracciando mezzo dente, farlo passare più volte su e giù fino al punto di contatto tra i due denti e sfilarlo vestibolarmente. In mancanza di contatto tra i due denti il filo va tolto occlusalmente e il passaggio del filo va effettuato su tutta la superfice interprossimale.
Occorre ricordarsi che le superfici sono due e che è quindi necessario passarlo su entrambi i lati. Utilizzare poi lo spazzolino.
Filo cerato o non cerato: qual è la scelta?
Il filo deve poter scorrere fra un dente e l’altro con un minimo sforzo e questo indirizza la scelta, privilegiando se possibile quello non cerato perché è più efficacenella rimozione della placca batterica presente.

Specchio ingranditore

L’utilizzo dello specchio ingranditore (con almeno 4 ingrandimenti) aiuta il paziente ad individuare le zone dove vi è accumulo di placca e dove occorre pertanto insistere con lo spazzolamento.
L’utilizzo della tecnica colorimetrica associata all’utilizzo dello specchio ingranditore costituiscono pertanto strumenti indispensabili per una corretta ed efficace igiene orale.

Bibliografia:

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