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glicemia grafico

I lettori di glucosio o GCM

I G C M stanno cambiando la nostra vita: che cosa sono e a che cosa servono?
I
nnanzitutto GCM è l’acronimo di Glucose Continous Monitoring e si tratta di un piccolo sensore dello spessore di pochi millimetri dotato di un filo-ago invisibile che, applicato in maniera semplice ed indolore sul braccio, registra con continuità il livello di glucosio interstiziale, trasmettendo questi dati, con tecnologia wireless Bluetooth, all’App installata sul telefonino.
Ed ecco quindi che qualsiasi cosa ci accada, paure, stress, caldo e freddo, tipologia di cibo ingerito, sforzo fisico, tutto questo viene registrato con un grafico che può assumere la forma di una linea diritta, curva o a forma di un picco e che ci appare sul telefonino.
Il GCM è operativo per 14 giorni poi scade e va rimosso.
Va precisato che l’aghetto del sensore è sottilissimo e flessibile, si adatta completamente ai movimenti del corpo ed il suo inserimento come la sua rimozione è indolore.
Operativamente questo sensore ci permette di conoscere meglio il funzionamento del nostro corpo, le sue risposte agli stimoli esterni con particolare all’ingestione del cibo.
In altre parole, ora con questo sensore possiamo visualizzare gli effetti glicemici di quello che facciamo o di ciò che ci succede o di quello che mangiamo.
Qualche esempio pratico: stress per una sgridata, una multa, una visita fiscale… la glicemia a mille! Uno sforzo fisico prolungato ed intenso….la glicemia si abbassa e lì rimane nonostante il dolcino ristoratore.
A me personalmente è rimasta bassa dopo una scalata assai faticosa per ben due giorni!
Una brioche con marmellata dolce, una bevanda zuccherata, un dolcetto… la glicemia si impenna, mentre invece cala a fronte di un bagno freddo o di una doccia gelata.

Carboidrati, proteine e picchi glicemici

Tutti i carboidrati sono destinati a creare sullo schermo della nostra app quindi sul telefonino, picchi glicemici mentre le proteine creano curve.
Sono quindi da prediligere e ricercare grafici rettilinei o con curve ampie e smussate non i picchi espressione di un forte e veloce coinvolgimento insulinico
Se ne consegue che i carboidrati debbano essere rivestiti da sostanze proteiche per attenuarne lo stimolo glicemico.
Tale cambiamento ovvero iniziare la colazione, il pranzo e la cena, con proteine, impedisce ed ostacola il picco glicemico riducendo la velocità di assimilazione dei carboidrati e creando un senso di sazietà con conseguente diminuzione di assunzione dei carboidrati stessi.
Una piccola grande rivoluzione con risultati vincenti per il mantenimento nella norma dell’indice glicemico, evitando o contenendo gli episodi di iper glicemia.
Viceversa lo stesso sensore utilizzato dagli sportivi può mostrare i cali di glicemia sotto sforzo e quindi prevenirli con l’assunzione mirata di carboidrati.

Nota personale:

Ho notato come i carboidrati in generale – pane, pasta dolci, frutta – abbiano una grossa influenza sulla glicemia, generando picchi di notevole altezza.
I rimedi adottati per risolvere tale problema sono stati quelli di ridurre di gran lunga il pane e di iniziare ogni pasto con proteine, quindi dalla seconda portata – carne, pesce, formaggio, prosciutto – facendola precedere da verdure condite con abbondante quantità di aceto di vino ed a seguire solo 60-80 gr di pasta, frutta per ultima (mele, melograni, mandarini meno iperglicemici di uva, anguria e ciliegie ed arance).
Iniziare quindi con i cibi adatti per rivestire i carboidrati. Unica eccezione fra i primi piatti è la minestra in brodo che non mi provoca picchi glicemici.
Naturalmente un’attività fisica importante ha effetti depletivi sul glucosio in generale e quindi ciò va tenuto presente sia durante le attività sportive più importanti, sia dopo i pasti in quanto muoversi dopo aver mangiato aiuta a mantenere in equilibrio la glicemia.
Anche il freddo aiuta ad abbassare la glicemia. Personalmente pratico la crioterapia: quattro minuti a -80 gradi fa crollare la glicemia con un picco negativo che si risolleva, ma di poco, alcuni minuti dopo la conclusione della crio.
E ad una bevanda gassata? Incredibile vedere come la glicemia salga rapidamente dando luogo ad una curva che impenna verso l’alto.
Una nota sulla pizza: questo alimento provoca un picco immediato ed importante come può essere notato dall’immagine sotto riportata che corrisponde all’ingestione di una pizza margherita e di una birra piccola seguito poi da un crollo della stessa.

FreeStyle-Libre-3
Grafico raffigurante l’andamento glicemico a seguito di un pranzo a base di una pizza margherita ed una birra piccola
FreeStyle Libre 3 glucosio
Andamento glicemico giornaliero: in rosso ipoglicemia. I due picchi corrispondono ad abbondanti pasti in persona anziana.

Quale medico ma anche quale utente reputo questa invenzione uno dei dispositivi medici più importanti ed innovativi, rendendoci capaci di tenere sotto controllo la glicemia, trasformando i picchi glicemici in collinette e creando uno stile di vita basato sulle risposte del nostro corpo, sulle nostre reazioni emotive, sull’alimentazione e sugli stili di vita che scegliamo.
Insomma la personalizzazione controllata dei nostri stili di vita, alimentari e comportamentali, con il GCM ci fa conoscere come il nostro corpo agisca agli stimoli esterni, caldo e freddo, a quelli alimentari (che cosa mangiare per mantenere un equilibrio metabolico) ed emotivi (stress) costituendo, a mio modesto avviso, un imprescindibile aiuto nella nostra vita moderna.
Ed il tutto in un continuum che abbraccia 14 giorni quindi con un dato glicemico non cristallizzato al singolo controllo ematico mattutino ma ad un accertamento che tiene conto delle numerose variabili della nostra vita quotidiana.

glicemia grafico
Visualizzazione del grafico rappresentante l’andamento settimanale della glicemia

Bibliografia:

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