
La chirurgia orale è spesso fonte, oltre che di dolore, anche di un certo…

Innanzitutto complimenti perché si tratta di un traguardo non sempre facile da raggiungere! Infatti,…

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Il cavo orale è un ecosistema unico e particolare del corpo umano dove temperatura, saliva e substrati metabolici caratterizzano un ambiente ideale per la crescita di batteri, funghi e virus.
Oggigiorno i nuovi decreti ministeriali emanati hanno, fra l’altro, l’obbiettivo principale di evitare assembramenti nei luoghi di affollamento per ridurre il rischio di infezioni da inquinamento indoor e controllare efficacemente la propagazione di agenti infettivi.
Per inquinamento indoor si intende “tutto quello che si produce” negli ambienti confinati, chiusi, pubblici (negozi, supermarket), di casa o di lavoro, inquinamento spesso costituito da sostanze che non si riscontrano nell’atmosfera.
Al riguardo ricordiamo che le vie respiratorie vengono a contatto giornalmente con circa 10.000 litri di aria contenenti polveri, sostanze chimiche, microrganismi patogeni e virus.
L’albero respiratorio può quindi essere aggredito dalle particelle aerodisperse che in funzione della loro grandezza vi si depositano sì ma in maniera differenziata.
Questo è il risultato di un efficace meccanismo di filtrazione e detersione costituito:
È bene sottolineare che allorquando l’aerosol è costituito di particelle fini inferiori a 5 micron, l’albero tracheo bronchiale viene ad essere esposto e colpito da insulti virali e batterici continuativi, con possibile insorgenza di lesioni polmonari dell’epitelio alveolare e quindi di malattia.
Tutta questa lunga premessa per ribadire l’importanza, specie in questo periodo di pandemia da Coronavirus, di un’attenzione igienica appropriata sia della cavità nasale – che va idratata con gel nasali e con decongestionanti, fluidificando e rimuovendone le secrezioni – sia della cavità orale, la grande assente e sconosciuta di questo periodo, dove l’igiene domiciliare con lo spazzolino (meglio se elettrico), il filo, il tip (o gommino) e con un collutorio, deve essere costante e ripetuta durante l’arco della giornata.
Il nostro gruppo di lavoro guidato dal Prof. Legnani del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica già nel 1994 consigliava una buona ventilazione per diluire il carico aereo microbiologico degli ambienti indoor come pure l’uso di sciacqui e collutori antisettici per limitare le concentrazioni microbiologiche e virali del cavo orale e ridurre la conseguente esposizione e quindi i fattori di rischio.
Quindi il naso e specialmente la bocca possono essere non solo sedi di infezioni ma anche di propagazione di malattia e quindi vanno da noi attentamente controllate, specie in questo periodo di grande pericolo dove gli studi odontoiatri non sono aperti e non possono aiutarci con l’igiene professionale.
A riprova di quanto sopra descritto ricordiamo che il test per il coronavirus viene effettuato in contemporanea sia al naso che alla cavità orale e allora impegnamoci per avere sempre bocca e naso puliti.
Bibliografia:
– L. Checchi, C. D’Achille, G. A. Pelliccioni, M. De Luca
Dossier: Mascherine chirurgiche – protezione o illusione?
Dental Cadmos 10: 15-36; 1992
– P. Legnani, L. Checchi, G. A. Pelliccioni, C. D’Achille
Atmospheric contamination during dental procedures
Quintessence International 25: 435-439; 1994
– L. Checchi, P.P. Legnani, S. Samaritani
Dossier: Inquinamento aerosolico in odontoiatria
Dental Cadmos, 19, pagg. 11-28, 1996
– L.Checchi, P. Legnani
Proteggere le vie aeree nell’attività quotidiana
Il Giornale dell’Odontoiatra 5:5; 1999
La chirurgia orale è spesso fonte, oltre che di dolore, anche di un certo…
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